Le anziane per il clima della Svizzera ottengono una storica sentenza per il diritto al clima

Storica sentenza della Corte Europea di Strasburgo che condanna uno stato per violazione dei diritti umani per non aver fatto abbastanza contro i cambiamenti climatici grazie all’azione delle attiviste di Anziane per il clima Svizzera che hanno accusato la Confederazione elvetica di aver violato il loro diritto alla vita non riducendo le emissioni per limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi centigradi, come indicato dall’Accordo di Parigi.

Le donne Anziane per il clima  sostenevano che la loro aumentata vulnerabilità al caldo eccessivo causato dal cambiamento climatico era confermato dai rapporti dell’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) e dell’Accademia Svizzera delle Scienze Mediche (ASSM). Gli studi mostrano infatti che la popolazione anziana femminile svizzera è maggiormente soggetta a problemi di salute legati al caldo come disidratazione, ipertermia, affaticamento, perdita di coscienza, crampi da calore e colpi di calore.

In aula il presidente dell’Alta Corte, Siofra O’Leary, ha infatti dichiarato che il governo svizzero ha violato il diritto umano alla vita privata e familiare, non riuscendo a mettere in atto politiche nazionali sufficienti per affrontare il cambiamento climatico, rincarando la dose: “Ci sono state mancanze critiche nel processo che doveva permettere di creare un quadro normativo. Inclusa l’incapacità delle autorità di quantificare attraverso un bilancio del carbonio o in altro modo i limiti delle emissioni nazionali di gas serra”.

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