In Giappone gli ultra 80enni sono per la prima volta oltre il 10 per cento della popolazione

Le persone di età superiore a 80 anni rappresentano per la prima volta in assoluto oltre il 10 per cento della popolazione complessiva del Giappone. Lo certificano i dati pubblicati ieri dal governo di quel Paese, che conta la maggior percentuale di anziani al mondo. Secondo i dati pubblicati dal ministero degli Affari interni e della Comunicazione alla vigilia della Festa nazionale del rispetto per gli anziani di oggi, in un anno gli ultra-80enni giapponesi sono aumentati di 270mila unità. Il numero delle persone di età pari o superiore a 65 anni – la soglia che in Giappone denota ufficialmente l’ingresso nella terza età – è aumentato a 36,23 milioni, pari al 29,1 per cento della popolazione: un altro record storico. Tale percentuale pone il Giappone al primo posto mondiale davanti a Italia (24,5 per cento) e Finlandia (23,6 per cento). Le donne rappresentano il 56,6 per cento del totale degli anziani giapponesi. Lo scorso anno il 25,2 per cento dei giapponesi di età pari o superiore a 65 anni partecipava ancora alla forza lavoro del Paese.

Sino al 42 per cento delle donne giapponesi nate nel 2005 potrebbe non avere mai un figlio, secondo stime pubblicate il mese scorso dal governo del Giappone che confermano la gravità dell’epocale crisi demografica in corso nel Paese. La stima, formulata dall’Istituto nazionale giapponese di ricerca sulla popolazione e la previdenza sociale, è la peggiore tra quelle formulate nell’ambito di diversi scenari: lo scenario più ottimistico, ma comunque preoccupante, è che il 24,6 per cento delle donne giapponesi nate nel 2005 – circa un quarto – non diventino mai madri. Si tratta di scenari gravissimi per la tenuta del sistema previdenziale giapponese, già sotto pressione da anni a causa della denatalità e del rapido invecchiamento della popolazione.

La popolazione del Giappone ha registrato un calo di 511mila unità su base annua nel corso del 2022, e per la prima volta dall’inizio dell’attuale serie storica, nel 1968, ha registrato una contrazione simultanea in tutte e 47 le prefetture del Paese. E’ quanto emerge dai dati pubblicati alla fine del mese scorso dal governo di quel Paese, secondo cui il primo gennaio scorso la popolazione totale del Paese, inclusi i cittadini stranieri che risiedono stabilmente nel Paese, ammontava a 125,4 milioni di persone. Il calo dei soli cittadini giapponesi è stato ancora più marcato: 801mila in meno rispetto all’inizio dello scorso anno, per un totale di 122,42 milioni di persone all’inizio del 2023. Gli ultimi dati pubblicati dal governo giapponese confermano la gravità della crisi demografica che attanaglia la terza economia globale, e che ha subito una ulteriore accelerazione durante gli anni della pandemia.

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